Ogni volta che navighiamo sul web o accediamo ai servizi presenti su Internet lasciamo inevitabilmente dei segni.

Informazioni, dati, comportamenti di navigazione che vengono memorizzati sul PC o sui server dei siti che visitiamo o dei servizi che utilizziamo.

Un esempio potrebbero essere il nome utente e password per accedere alla tua utenza di Home Banking oppure alla tua casella email personale.

Gli standard di sicurezza sono sempre più alti, ma anche i cyber criminali sono sempre più attrezzati per cui è possibile che, anche se ci affidiamo a siti web di aziende ed enti di cui abbiamo massima fiducia, questi vengano violati dagli hacker.

Ed è così che, tra i vari utilizzi fraudolenti dei nostri dati, si deve considerare il dark web.

I dati e le informazioni personali esposti nel Dark Web rappresentano un grande pericolo per la privacy e la sicurezza di ogni utente.

Infatti è possibile che, con le nostre informazioni “rubate” e rimesse in vendita sul Dark web, vengano portati avanti vari tipi di attacchi informatici e truffe:

furto d’utenza: un malintenzionato può accedere a un preciso servizio web, spacciandosi per noi e trafugando altre informazioni personali o utilizzando il servizio in modo improprio.

furto d’identità: un malintenzionato potrebbe aprire un conto o un account a nostro nome, utilizzando tutti i dati anagrafici recuperati dal Dark web (con tanto di copia dei documenti personali).

furto di denaro: con le credenziali di un conto bancario è possibile tentare l’accesso al conto e, superati i sistemi di sicurezza moderni, effettuare bonifici verso conti stranieri off-shore.

blocco dei sistemi: attraverso le credenziali è possibile poi accedere ai sistemi di lavoro, bloccandoli per poi richiedere un riscatto.

Da qui nasce l’esigenza di monitorare il dark web per sapere se vi sono state violazioni dei nostri dati e ora si trovano in vendita o rintracciabili da malintenzionati.

Come fare questo monitoraggio? Ci sono strumenti specifici che lo fanno per noi e ci avvisano, in tempo reale, sulle violazioni ai nostri dati.

Monitoraggio dark web: come funziona nella pratica

L’architettura su cui si basa il Dark Web ha lo scopo di garantire agli utenti l’anonimato. Ciò avviene principalmente utilizzando tecnologie di cifratura del traffico ed effettuando la selezione del percorso dei dati trasmessi attraverso numerosi elaboratori situati in diverse posizioni geografiche.

Questo, ovviamente, rende il dark web terreno fertile per chi ha intenzioni criminali.

I costi per accedere ai dati sono generalmente bassi, in quanto gli stessi vengono spesso venduti in massa, senza alcuna verifica e garanzia.

Un account PayPal, ad esempio, può valere alcune centinaia di euro e una carta di credito meno di dieci euro.

Per questo nascono i servizi di monitoraggio del dark web, che consentono di verificare quali dei nostri dati siano presenti in questa parte oscura del web.

Strumenti come Darkweb Guardian effettuano una scansione del Dark Web e, incrociando i dati con quelli che desideriamo verificare, ci avvisano se sono disponibili e in vendita.

In questo modo sappiamo se abbiamo subito violazioni e possiamo prendere precauzioni prima che si verifichino brutte sorprese.

Se scopriamo ad esempio che i nostri dati di accesso all’account Paypal sono sul darwek procederemo a cambiare la password in modo tale che quei dati presenti sul darkweb non siano più utilizzabili per “minacciarci”.

Monitoraggio gratuito del darkweb

Il dark web è un pericolo in grande crescita, ma non viene ancora preso seriamente in considerazione.

Per questo abbiamo scelto di fornire gratuitamente una prima scansione di monitoraggio del dark web.

Per averla ti basta compilare il modulo che trovi qui e attendere di essere contattato da uno dei nostri specialisti di sicurezza informatica.