Una nota società israeliana di cyber intelligence ha comunicato gli esiti di un’analisi condatta su deepweb, darkweb e carte di credito.

Ecco cosa ne è uscito.

Sixgill è specializzata proprio nel monitoraggio delle attività illecite che avvengono sul dark web, la porzione della rete raggiungibile con opportune tecnologie per l’anonimizzazione, come Tor.

L’analisi che ha condotto ha portato a scoprire che il 2019 si è rivelato un anno record per il numero di carte di credito apparse sul Dark web. Solo negli ultimi 6 mesi oltre 76 milioni di dati relativi a carte di credito sono apparsi sui siti illegali per la vendita di credenziali presenti sulla parte oscura della rete.

Una crescita del 200% rispetto al primo semestre dello stesso anno, che ne faceva registrare “solo” 23 milioni.

La maggioranza di questi dati (circa il 60%) è di appartenenza di cittadini americani, ma anche il resto del mondo non può stare tranquillo.

I dati più ricercati tra i cyber criminali sono i codici CVV/CVV2, quel numero riportato sul retro delle carte, informazione fondamentale oer completare gli acquisti online.

Il punto di vista del Dark Web Guardian

Il numero di violazioni in aumento è strettamente connesso ad un sempre più diffuso utilizzo di:

  • carte di credito come metodo di pagamento
  • acquisti online

Questo non significa che si deve evitare di sfruttare tecnologie e sistemi di acquisto innovativi e che, in molti casi, semplificano e velocizzano la vita e il lavoro, ma è necessario prendere precauzioni.

Le aziende non possono ignorare il Darkweb e hanno la necessità di monitorare costantemente i propri dati, in modo che non finiscano in mano a criminali della rete.